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20 febbraio 2014 - Carolina Kostner entra nella storia !!

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paola02@
view post Posted on 20/2/2014, 20:46




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20 febbraio 2014



Pattinaggio, Carolina Kostner terza. Oggi vuole entrare nella storia


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Sochi - Carolina Kostner entra nella storia e conquista la medaglia di bronzo nel pattinaggio artistico ai Giochi olimpici invernali di Sochi. L’oro è andato alla russa Adelina Sotnikova, l’argento alla campionessa uscente, la coreana Yuna Kim.

L’azzurra era terza dopo il corto nella gara olimpica di Sochi del pattinaggio di figura. L’azzurra, sulle note dell’Ave Maria di Schubert, ha incantato chiudendo con il punteggio record della stagione di 74.12.

In testa la campionessa olimpica coreana, Yuna Kim con 74.92 che ha vinto ; seconda la russa Adelina Sotnikova (74.64). Le tre sono racchiuse nello spazio di pochi decimi di punto, quindi tutto è possibile. Quinta la 15enne campionessa europea, Yulia Lipnitskaya (65.23). Oggi (giovedì) il programma libero che assegna le medaglie: mai nessuna azzurra ne ha conquistata una ai Giochi.

Dunque l’Ave Maria non è più solo una preghiera. Ma un sogno. Quei salti finalmente stabili, la leggerezza, il sorriso, un’altra vita: Carolina Kostner dice di essere solo a metà dell’opera, è vero, ha danzato sul ghiaccio di Sochi il programma corto, ma lo ha fatto con la sicurezza che almeno alle Olimpiadi non aveva mai avuto. Inghiottite nel buco nero dei ricordi peggiori le cadute e l’umiliazione di quattro anni fa a Vancouver, ai suoi terzi Giochi olimpici diventa angelo sulle lame, che girano in perfetta armonia con la testa, il cuore e la pancia, fino a portarla a otto centesimi dalla campionessa olimpica, la coreana Yuna Kim, avversaria che da sempre pattinava su un altro pianeta.

E invece sull’ovale russo la Kostner chiude la prima parte del suo show con il punteggio record di 74.12: la Yuna fa meglio, ma di un soffio (74.92): in mezzo si infila una delle due beniamine di casa, Adekina Sotnikova, argento virtuale con 74.64. Cade e non vola la zarina più attesa, Yulia Lipnitskaya, 15 anni, oro agli europei, la prediletta di Vladimir Putin, che già tutti davano sul gradino più alto del podio: e invece la bambina nata sugli Urali e scappata a Mosca per diventare l’erede in rosa di Evgeni Plushenko, si è fatta tradire da un triplo flip. E il punteggio va giù (65.23) come le sue gambe sul ghiaccio.

La Kostner invece non esita: per fare il salto di qualità ha voluto incrementare la difficoltà della sua combinazione, Michel Huth, il suo coach, non ha fatto un fiato: lei ci ha messo tutto il resto, la grazia, la tecnica, il sorriso. Già quella felicità sui pattini che inseguiva da tempo e che ora sembra proprio arrivata. Allora tra il ghiaccio e l’aria, stretta nell’abitino bianco neve, eterea, con le ciglia da bambola e le labbra rosse, inanella la sequenza dei due tripli toeloop, ne azzecca un altro fino al doppio axel.

Yuna Kim prima, tra il giallo e gli strass, sulle note di Send in the clowns, fa il suo: tanto, ovviamente, il giusto per candidarsi al bis olimpico. Dietro la Kostner l’americana Gracie Golde a 68.63. Praticamente sciolto lo squadrone giapponese: Mao Asada, vicecampionessa olimpica, è solo la brutta copia del giunco sospeso sui pattini di qualche stagione fa: e il punteggio, dopo cadute ed errori, è impietoso e la inchioda al sedicesimo posto.

Carolina sorride. «Sono tanto, tanto, tanto contenta - dice l’azzurra, un’altra cartolina rispetto a quella spedita nel 2010 dal Canada - ma è solo l’inizio, è metà della gara. C’è ancora un bel pezzo da fare, e si va avanti». Il terrore visto nei suoi occhi ai Giochi che furono ha lasciato posto alla gioia di vivere: «Mi dicevo “devi essere coraggiosa, stai concentrata fino alla fine”» racconta l’azzurra di quegli attimi prima che parta la musica. Mamma Patrizia sugli spalti, una sicurezza in più, Tomas Verner l’amico premuroso più di un fidanzato non la perde un secondo di vista e alla fine della prova, dopo flash e telecamere, la prende e la porta via.

Lo spettacolo non è finito, c’è la sfida più lunga, poco più quattro minuti che dureranno una vita e possono valere una medaglia. La prima olimpica, dopo il titolo mondiale, i tanti europei e i podi che la Kostner ha collezionato nella sua carriera. L’angelo visto sul sacro passa al profano: il suo Bolero vale una medaglia. Un sogno.



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fonte: www.ilsecoloxix.it/p/speciali/2014/...a_kostner.shtml

 
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