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Papa Francesco: “Per il mio 77esimo compleanno, dolce di latte e niente regali

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paola02@
icon12  view post Posted on 17/12/2013, 10:50




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Papa Francesco:

“Per il mio 77esimo compleanno, dolce di latte e niente regali


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Pronto? Sono Francesco ». «Che Francesco? ». «Papa Francesco, c’è il vescovo per caso? Vorrei fargli gli auguri di compleanno ». L’ignaro centralinista dell’arcidiocesi di Cordoba, in Argentina, sbarrò gli occhi di sorpresa e, su due piedi, chiese una benedizione, poi, passò la telefonata a chi di dovere. Aveva una storia da raccontare in casa, quella sera. La storia di un papa che parla alla gente con la disinvoltura del prete di periferia e, se non ci arriva a voce, usa il telefono. Bergoglio chiama tutti, si sa. Chiama chi gli chiede aiuto per lettera, chiama i bisognosi, chiama gli alti prelati e, soprattutto, chiama gli amici di una vita di cui, meno che mai, si perderebbe un compleanno. Ma in questo 17 dicembre in cui il festeggiato è lui, chi gli cucinerà la torta? I suoi collaboratori a Buenos Aires dicono che per la sua festa del 77esimo compleanno non ha mai voluto niente di più di una frase d’affetto. «Niente torta, niente regalo, al massimo un buon compleanno», garantisce Federico Wals, da quella cattedrale metropolitana in cui tante volte padre Jorge ha detto messa. È noto per essere un bravo cuoco Eppure, Francesco una certa fama di cuoco ce l’ha o, per lo meno, è noto per essere uno di quegli chef maestri d’improvvisazione capaci di trasformare un frigo pieno d’avanzi in una portata di successo. Iniziò a fare pratica ai fornelli quando era professore in seminario. Dopo le lezioni di teologia, si rimboccava le maniche e metteva in tavola più di trenta studenti. Così, quando in un’intervista gli è stato chiesto se i commensali fossero soddisfatti, rispose: «Be’, non ho mai ammazzato nessuno ». Inoltre, la giornalista argentina Elisabetta Piqué racconta che, appena arrivato in Vaticano, Francesco ha importato nelle cucine della Santa Sede la ricetta del suo dessert preferito: Il “dulce de leche” (letteralmente “dolce di latte”). Che non è precisamente una torta ma una mousse abbastanza densa da poter sorreggere qualche candelina, forse, anche tutte le 77 che Bergoglio spegnerà questa settimana. Chi conosce questa delizia spalmabile al sapore delle caramelle al mou, adatta a farcire i millefoglie, come il pan di Spagna, dice che sia lo specchio gastronomico di papa Francesco, perché si prepara in modo semplice ma con molta pazienza. Basta scaldare a lungo il latte zuccherato e mescolare di tanto in tanto, per ottenere il risultato perfetto. Prove di questa semplicità e questa pazienza, a cui va aggiunto solo un po’ di bicarbonato e un po’ di vaniglia, Bergoglio ne ha date moltissime e ne continua a dare. Per esempio, ne ricorda bene una Francesca Ambrogetti, la giornalista che ha scritto II Gesuita, la prima biografìa sul suo conto. «Una volta andai a visitarlo per un’intervista e mi mostrò una preghiera bellissima che aveva scritto di suo pugno. Il giorno prima avevo compiuto gli anni e gli dissi “Grazie di cuore, lo prenderò come un regalo di compleanno”. Lui allora fece fìnta di niente e passammo a parlare d’altro, ma l’anno dopo mi telefonò per farmi gli auguri. Non aveva neanche preso nota, l’aveva tenuto a mente». Per quanto sembri incredibile, sono più le persone che ricordano di aver ricevuto gli auguri di compleanno da Francesco di quelle che raccontano di aver celebrato la sua festa insieme a lui. Gustavo Vera, per esempio, che da anni è attivo con l’associazione La Alameda (in Italiano: Viale dei Pioppi, ndr) nella lotta contro lo sfruttamento della prostituzione e il lavoro in condizioni di schiavitù, dice di aver stretto con Jorge una grande amicizia e di ‘ricevere puntualmente i suoi “tanti auguri”. È lui che chiama gli altri per far gli auguri Quest’anno, in cui la ricorrenza è caduta dopo quel 13 marzo in cui Francesco è stato eletto Papa, non ha fatto eccezione. «Ero fuori casa per una dimostrazione di protesta e quando sono rientrato ho trovato il suo messaggio in segreteria. “Gustavo sono Bergoglio, ti chiamo per salutarti e darti il buon compleanno”, diceva. Si era presentato come Bergoglio, non aveva neanche detto “sono il Papa”». Un’altra storia divertente, legata al compleanno del Santo Padre, la racconta un pilota dell’Alitalia, Aldo Cagnoli. I due si conobbero sulla tratta Buenos Aires- Roma, che l’allora cardinal Bergoglio frequentava nelle sue saltuarie visite al Vaticano. «Sulle prime fu solo un rapporto cordiale, poi diventammo sempre più intimi», racconta il comandante in un’intervista che ancora una volta troviamo ne II Gesuita, «tanto che scoprimmo di essere nati entrambi il 17 dicembre ». Da allora, Cagnoli andò sempre a visitare padre Jorge ogni volta che faceva scalo a Buenos Aires. «In più di un’opportunità fu lui a venirmi a trovare in Italia e regalò a mio padre, che intaglia il legno, un ’ immagine di Cristo perché la potesse usare come modello », ricorda ammirato. Oggi, alla vigilia del primo compleanno che festeggerà in Vaticano, i più entusiasti sono naturalmente i suoi connazionali. Poche settimane dopo la fumata bianca, l’ambasciatore argentino a Roma aveva anche annunciato che la prima visita del Papa in patria sarebbe avvenuta proprio in occasione del suo compleanno. Ora, dopo aver appreso che non sarà possibile, molti si stanno organizzando per partecipare alla 24 ore di veglia e di preghiera che un gruppo di giovani ha convocato in piazza San Pietro. Chi conosce il Santo Padre, garantisce che per i suoi anni ama soprattutto questo tipo di cose. Ricordate bene, però: dolce di latte per torta ma niente regali!


fonte: http://mentiinformatiche.com/2013/12/papa-...nte-regali.html



 
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